Descrizione
Come si diventa giornaliste di moda?
In quell'estate del 1947 tutto il mondo parla di Dior e della rinascita
dell'haute couture francese: Arrigo Benedetti, maestro del giornalismo italiano,
affida a Maria Pezzi le corrispondenze delle sfilate per «L'Europeo».
Già disegnatrice di bellissime pagine per «Grazia», «Fili moda», «Bellezza»,
Maria Pezzi affronta il compito con metodo e professionalità, adottando
uno stile perfetto per la filosofia del giornale, attraente per le sue poche
lettrici e interessante per il più vasto pubblico maschile. Alle sfilate di Parigi,
si aggiungono nel '51 quelle di Firenze e infine quelle di Roma: per dodici
anni Maria Pezzi illustra le novità presentate in passerella da Dior, Balenciaga,
Faith, ne interpreta le visioni, descrive i colori e i particolari che
avrebbero stregato le donne nella stagione successiva, ma analizza anche
gli sviluppi e le trasformazioni del sistema professionale della moda, i suoi
aspetti organizzativi, economici e commerciali. Osserva con curiosità le
giornaliste e i buyer americani arrivati a Firenze e il clima delle sfilate, si
entusiasma per i successi della nascente moda italiana, e ne intuisce anche
le debolezze.
Si lascia sedurre dal giovanissimo Yves Saint Laurent e dalle nuove firme
che si affacciano sulle scene parigine mentre analizza con perspicacia i
primi segni di crisi del sistema dell'haute couture, ben sapendo che la moda
"come tutte le persone gracili e inutili, certo vivrà a lungo".