Descrizione
«Arrivederci a gennaio, almeno spero». Un filo di ironia accompagna le ultime parole scritte con gli occhi – il solo modo che la malattia gli aveva concesso per comunicare col mondo – da Salvatore Mazza, il giornalista malato di Sla morto il 26 dicembre 2022. Dal 2017 la Sla comincia a privarlo della libertà di movimenti ma non della scrittura, che – anzi – diventa ancor più nitida, diretta, coinvolgente. Tutt'altro che piegato dalla malattia, Mazza decide di raccontare il suo viaggio nella quotidianità trasfigurata dall'impatto crescente della Sla in un diario di straordinaria intensità umana. A cadenza quindicinale fa sentire attraverso le pagine di «Avvenire» la voce inconfondibile di un testimone, "inviato" nella malattia, presenza amica e sempre più irrinunciabile per altri malati, le loro famiglie, caregiver e medici, volontari e ricercatori, persone impegnate nell'associazionismo dedito alla Sla come ad altre malattie neurodegenerative. Le 83 puntate del suo personalissimo «Slalom», dal 20 settembre 2018 all'8 dicembre 2022, sono raccolte in questo volume introdotto da padre Federico Lombardi, che come portavoce pontificio ha conosciuto bene Salvatore Mazza negli anni dei viaggi internazionali al seguito dei Papi, sino a diventarne amico fraterno. Una lettura che scuote, commuove, diverte, interroga, consegnandoci nella prosa antiretorica del cronista di razza il mondo visto con gli occhi di una malattia che progressivamente spoglia di tutto ma che non può impedire di veder brillare un'umanità ricca come quella di Salvatore Mazza.
Il libro è arricchito dalla nota biografica sull'autore del giornalista di «Avvenire» Mimmo Muolo, con la collaborazione di Antonio M. Mira, e dagli scritti di Fulvia Massimelli, Presidente Nazionale AiSla, Mario Sabatelli, Direttore clinico area adulti Centro clinico NeMO-Policlinico Gemelli di Roma e Presidente Commissione medico scientifica AiSla, e di Camilla e Giulia Mazza.