Questo ottavo libro giallo dell'Autore è ambientato negli anni cinquanta, ai tempi delle cosiddette case dalle "persiane chiuse", un sinonimo per definire le case di tolleranza gestite da tenutari, col beneplacito dello Stato. L'Autore ha voluto ambientare qui la storia, per far risaltare tutte le contraddizioni che emersero in quel periodo, le lotte e i decreti che portarono alla definitiva chiusura delle case nel settembre del 1958, ad opera di una famosa e tenace Senatrice. Marco Coppi, allora giovane Commissario aggiunto di Polizia, si trovò coinvolto in un caso inesplicabile di omicidio, che si perpetrò in una di queste case, che però con la sua sagacia, acume e spirito deduttivo, riuscì a portare brillantemente a termine. Il tutto tratteggiato delicatamente, con uno stile scorrevole ed incalzante, con la solita "suspence" ed i colpi di scena, che contraddistinguono tali romanzi.