Descrizione
Il libro "Lavoro rubato" vuole essere uno spaccato delle ingiustizie e meschinità del mondo del lavoro, nella parte iniziale viene sottolineato il gap esistente tra il mondo della scuola e quello delle aziende, la disillusione di non poter svolgere il lavoro per cui si è inutilmente studiato. L'autore descrive le sue esperienze e permette al lettore una sana riflessione sulle problematiche del mondo del lavoro, realtà in cui le persone sono spesso illuse e guidate, dalle stesse istituzioni che dovrebbero garantire collaborazione e tutela, in un mondo di false aspettative. L'autobiografia rispecchia la condizione di molti. Da una parte la Casta, con la sua spocchiosa impunità, i suoi privilegi, la sua parassitaria e onnivora presenza, dall'altra solo la dignità di un lavoro vero e la consapevolezza amara della propria inadeguatezza in un sistema che premia raccomandati e "ruffiani".