Scacchiera Expo. La mappa del potere prima e dopo l'Esposizione Universale

Editore:
Anno:
2015
ISBN:
9788898194445
DRM:
Social DRM

3,99 €


Descrizione

Milano, 31 ottobre 2015: Expo 2015 si chiude con una rutilante cerimonia che celebra i successi degli ultimi sei mesi. Milano è riuscita a trasmettere in mondovisione un'immagine rinnovata, vincente e dinamica. Ma mentre l'Italia consegna il vessillo della prossima Esposizione Universale al Kazakistan e i padiglioni si mostrano al pubblico per l'ultima volta, la partita iniziata nel 2008 quando Milano riuscì ad aggiudicarsi la manifestazione è ancora lontana dalla conclusione: qual è l'eredità di Expo? Che cosa succederà ai terreni di Rho impiegati per il sito espositivo? Qual è il vero impatto di Expo sulla vita pubblica italiana? In "Scacchiera Expo. La mappa del potere prima e dopo l'Esposizione Universale" una squadra di giornalisti composta da Lorenzo Bagnoli, Lorenzo Bodrero e Luca Rinaldi srotola davanti al lettore il film che tutti noi abbiamo vissuto in questi mesi, e lo ricostruisce con lucidità attraverso le polemiche, i ritardi, le inchieste giudiziarie, gli scontri tra poteri dello Stato, le proteste di cittadini pacifici e manifestanti violenti, fino alla vittoria che sembra aver messo tutti d'accordo. Nelle pagine del libro prima il sito espositivo, poi Milano, e infine tutto il Paese si trasformano in una gigantesca scacchiera dove attori diversi stanno ancora giocando una partita fondamentale, che ha in palio il privilegio di forgiare l'Italia dei prossimi anni. Saremo un po' più moderni, un po' meno legati ai nostri vecchi vizi? Figure come il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone e l'ex prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, ormai promosso a commissario di Roma, rappresentano il volto nuovo del Paese? O dietro le luci, i successi e il rinnovamento di Expo si nascondono sempre le solite vecchie cordate di potere? Senza iscriversi al partito degli expottimisti o allo schieramento degli exposcettici, Bagnoli, Bodrero e Rinaldi scelgono una strada diversa. Quella della pura analisi giornalistica.



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