Descrizione
Il canone, con la sua presunta natura di rigida normatività, è stato a lungo un caposaldo delle storie letterarie, nazionali europee e mondiali. Eppure è un dispositivo che nel tempo si è rivelato inevitabilmente provvisorio e contingente, data la mutevolezza del panorama culturale, la parzialità dei soggetti del discorso critico, la moltiplicazione dei luoghi di enunciazione. Il dibattito sul canone letterario appare dunque sempre necessario e allo stesso tempo in qualche modo inessenziale, specie nell'era dell'accesso di massa alla lettura e dell'aumentata centralità della figura del lettore/lettrice. Implicando perciò un continuo lavoro decostruttivo, un aggiornamento costante delle mappe interpretative, un sempre più puntuale approfondimento sia dei mutamenti interni a ciascuna tradizione letteraria sia delle connessioni e delle reciproche influenze tra le diverse storie letterarie.
Da sempre interdisciplinari e interculturali, gli studi delle donne e la critica femminista hanno affrontato la "questione" del canone partendo dalla esclusione, dalla sottovalutazione o dall'oblio delle scritture femminili andando "oltre il canone". A oltre un decennio dalla loro prima pubblicazione, i saggi raccolti in questo volume – aggiornati o scritti ex novo – registrano un netto cambiamento di contesto e fanno il punto sul tema riattraversando in modo originale culture, tradizioni e discipline.
A cura di Anna Maria Crispino
Saggi di: Clotilde Barbarulli, Luciana Brandi, Rita Calabrese, Adriana Chemello, Lidia Curti, Monica Farnetti, Laura Fortini, Luisa Ricaldone, Alessandra Riccio.