Descrizione
Chi studia la pedagogia contemporanea non può non leggere questo libro. Parola di Ivan Illich.
Questo classico dell'educazione non autoritaria ripercorre – da Godwin a Stirner, da Ferrer a Neill, da Freire a Illich – la genesi di un modello pedagogico tutt'altro che univoco, il cui intento è sottrarre il bambino a qualsiasi indottrinamento ideologico e renderlo un individuo autonomo e ben consapevole delle forze storiche e sociali che attraversano la società, determinando la collocazione del singolo al suo interno. Lungi dal voler «adattare» l'individuo alla macchina sociale, questo approccio educativo si interroga piuttosto sul perché le persone siano disposte ad accettare come legittima un'autorità sociale che limita la loro libertà. La risposta rimanda a quella docilità indotta che è il risultato di credenze e ideologie inculcate precocemente nella mente infantile. Bisogna dunque liberare il bambino dalle due istituzioni chiave che ne plasmano il destino sociale: la famiglia, che grazie al concetto tutto storico di infanzia sancisce la dipendenza del minore dall'adulto, e la scuola, la più capillare agenzia di socializzazione oggi in funzione, intenzionalmente finalizzata, come scrive Neill, «a produrre una mentalità servile, perché solo questa può impedire che il sistema vada a pezzi».
Joel Spring (1940) ha insegnato pedagogia in varie università americane, dopo aver lavorato sul campo con Ivan Illich e Paulo Freire.
Prefazione di Marcello Bernardi, postfazione di Francesco Codello.