Descrizione
Perché, dopo il 2005, il numero di democrazie nel mondo si assottiglia, cresce la sfiducia nei governi, mentre crollano le vendite dei giornali e aumentano i disturbi mentali tra gli adolescenti? E perché si moltiplicano le proteste e i conflitti in tutto il pianeta? Che ruolo ha avuto Internet – la cui diffusione in quegli anni esplode ovunque grazie ai social e agli smartphone – in questa ondata di instabilità? Intrecciando cronaca e ricerche, Enrico Pedemonte racconta in che modo le piattaforme digitali – gestite da un pugno di aziende diventate più potenti degli Stati grazie a un mondo privo di regole – hanno invaso la nostra vita, modificato le nostre abitudini, il nostro modo di informarci, di comunicare, di passare il tempo. Il percorso tracciato è quello di una vera rivoluzione in corso: dalle utopie degli anni Novanta all’egemonia di Google, dalla nascita di Facebook alle sommosse nei paesi arabi, dall’elezione di Obama alla Brexit e all’ascesa di Donald Trump, dalla disinformazione di massa alla crisi della democrazia, fino alle ultime, stupefacenti novità dei nuovi modelli di intelligenza artificiale che, mentre alimentano la speranza di risolvere molti problemi dell’umanità, inducono paure e generano bolle di culture millenaristiche.
Note biografiche
Enrico Pedemonte laureato in Fisica, è giornalista e scrittore. È stato inviato del “Secolo xix”, corrispondente da New York dell’“Espresso”, caporedattore a “la Repubblica”, direttore di “Pagina99”. Attualmente collabora al mensile “Limes”. Si è occupato di scienza e tecnologia, politica internazionale ed economia. Ha pubblicato i saggi Personal Media (Bollati Boringhieri, 1998), Morte e resurrezione dei giornali (Garzanti, 2010) e, con Vincenzo Tagliasco, Vantaggi dello sboom democrafico (FrancoAngeli, 1996) e Genova per chi (Trilli editore, 2006). Ha scritto inoltre due romanzi: La seconda vita (Frassinelli, 2018) e L’ultima partita (Rizzoli, 2022).