Descrizione
«Caccia all'adolescente, Jacques Prévert l'ha cantata, Sorj Chalandon decide di incarnarla.»
Libération
«Chalandon ha trasmesso al protagonista di questo romanzo la sua furia, la sua rabbia, tutto ciò che è.»
Le Devoir
«La scrittura di Sorj Chalandon nasce dalla rivolta, dall'odio per ogni ingiustizia.»
Le Monde
«Un bellissimo romanzo pieno di rabbia e umanità.»
Les Echos
«Di storie come questa se ne incontrano poche. Romanzi che commuovono, che suscitano un'intera gamma di emozioni. Un romanzo indispensabile per guardare in faccia la Storia.»
La Presse
La sera del 27 agosto 1934 cinquantasei ragazzini evadono dalla Colonia penale per minori di Belle-Île-en-Mer, un’isola al largo della Bretagna. Subito le guardie e i gendarmi organizzano una vera e propria caccia, a cui prende parte anche la «brava gente» del posto e perfino qualche turista. La ricompensa è di venti franchi per ogni fuggiasco. In poco tempo tutti vengono catturati. Tutti tranne uno, non sarà mai ritrovato. Quando viene a conoscenza di questa storia Sorj Chalandon pensa: quel ragazzino sono io. Immagina il suo nome, Jules Bonneau, racconta la sua storia. Jules, abbandonato dai genitori, vive in casa dei nonni paterni, che non esitano a liberarsene appena finisce davanti alla Giustizia. A soli tredici anni si ritrova in un cosiddetto Istituto di rieducazione, in realtà una prigione. Dentro quelle mura, Jules impara a farsi rispettare e temere, guadagnandosi il soprannome di Tigna, per sopravvivere a una realtà dominata da soprusi e violenze. E mentre sogna di diventare marinaio, dentro di lui cova una rabbia che fa fatica a contenere. Chalandon si infila nella pelle di un ribelle cresciuto senza amore e scrive il suo romanzo più potente, che più gli assomiglia: «Perché questa rabbia è sempre stata in fermento dentro di me. È una rabbia autobiografica». E a quel ragazzo che avrebbe potuto essere lui, vissuto nell’oppressione degli adulti e della società, offre una possibilità di salvezza, quella di aprire i pugni per accogliere mani amiche, e trasformare la sua furia in bellezza, l’odio in fiducia.
Note biografiche
Sorj Chalandon (1952) è scrittore e redattore del settimanale francese Le Canard enchaîné. Dal 1974 al 2007 ha lavorato come reporter per il quotidiano Libération, seguendo alcuni tra i maggiori conflitti internazionali degli ultimi decenni. Con i reportage sull’Irlanda del Nord e il processo a Klaus Barbie ha ottenuto il Prix Albert-Londres nel 1988. Tra i suoi romanzi ricordiamo: Il mio traditore, Chiederò perdono ai sogni (Grand Prix du Roman de l’Académie française), La quarta parete (Prix Goncourt des lycéens, Premio Terzani), La professione del padre, Una gioia feroce. Con questo suo ultimo romanzo, La furia, Sorj Chalandon ha vinto il Prix Eugène Dabit du roman populiste 2024.