Descrizione
Il libro ricostruisce la storia della nuova sinistra italiana tra il 1968 e il 1980, con particolare attenzione ai numerosi tentativi di dare rappresentanza politica alla conflittualità sociale della «stagione dei movimenti». Tra iniziative unitarie e delusioni elettorali, viene analizzato il processo che portò prima alla formazione delle liste di Democrazia proletaria nel giugno 1976 e poi, dopo nuove scissioni e fusioni, alla costituzione dell'omonimo partito nell'aprile 1978, durante i giorni del sequestro di Aldo Moro da parte delle Brigate rosse.
Circostanza emblematica che palesò le difficoltà della nuova organizzazione, stretta tra le azioni dei gruppi armati e la repressione generalizzata dello Stato. Eppure, in quel contesto, Democrazia proletaria rappresentò un'alternativa politica per avanguardie e delegati di fabbrica, settori sindacali e intellettuali, collettivi giovanili e comitati di lotta, associazioni democratiche, riviste e radio di movimento.