Descrizione
«Un racconto incalzante, e spesso scioccante, di ciò che gli ex nazisti fecero dopo. [...] Sempre accattivante e scritto con intelligenza.»
The Times
«Basato su una grande quantità di fonti finora inesplorate, il nuovo avvincente libro di Orbach sul “grande gioco” dei nazisti durante la guerra fredda è una lettura obbligata per chiunque sia interessato alla storia del Medio Oriente o alle conseguenze della seconda guerra mondiale.»
Shlomo Shpiro, presidente dell’Associazione internazionale di storia dell’intelligence, Università Bar-Ilan (Tel Aviv)
«Orbach ha scavato a fondo in archivi notoriamente inaccessibili per scoprire le torbide storie degli ex nazisti. Poche gallerie di criminali possono essere paragonate al cast di voltagabbana, doppiogiochisti e mercanti di morte di Fuggitivi. L'ho trovato avvincente come un romanzo di Le Carré.»
Niall Ferguson, Università di Stanford, autore di «Occidente. Ascesa e crisi di una civiltà»
Dopo la seconda guerra mondiale, gli Alleati giurarono di dare la caccia ai criminali di guerra nazisti «fino ai confini del mondo». Nella realtà, molti di loro non solo sfuggirono alla caccia, ma riuscirono semmai a rifugiarsi negli ingranaggi della guerra fredda, protetti dall’Occidente in cambio del loro aiuto nella lotta contro il comunismo.
Reinhard Gehlen, fondatore dell’intelligence della Germania Ovest, accolse gli agenti delle SS nell’ovile, sopravvalutando le loro presunte capacità. La decisione, poco lungimirante, rischiò di compromettere la sicurezza nazionale, poiché il KGB scoprì presto che gli agenti nazisti erano facili da smascherare e da corrompere. Ma Gehlen non era stato certo l’unico a perseguire questa cinica strategia; i servizi segreti americani, sovietici, francesi e israeliani, nonché le organizzazioni nazionaliste e i movimenti indipendentisti si servirono tutti di ex agenti del Terzo Reich, considerati di insuperabile affidabilità.
Infiltrati nei servizi di intelligence di tutto il mondo, i fuggitivi nazisti divennero pertanto trafficanti d’armi, spie, assassini e mercenari indipendenti, svolgendo ruoli cruciali nella guerra sotterranea tra le superpotenze. Dai ristoranti tedeschi di lusso ai porti jugoslavi infestati dai contrabbandieri, dai rifugi fascisti nella Spagna di Franco alle case sicure di Damasco e ai country club egiziani, queste spie crearono una fitta rete di influenza e di informazioni, diventando un ingrediente unico e infiammabile nelle lotte clandestine del dopoguerra.
Grazie a rivelazioni appena desecretate provenienti dal Mossad e da numerosi archivi riservati, lo storico Danny Orbach rivela in Fuggitivi una storia a lungo dimenticata, descrivendo lo stupefacente cast di personaggi che ha fatto da sfondo alla guerra fredda. Avvolta nella segretezza ufficiale, offuscata dal mito e dalla propaganda, la straordinaria storia di questi agenti nazisti non era mai stata raccontata in modo così efficace.
The Times
«Basato su una grande quantità di fonti finora inesplorate, il nuovo avvincente libro di Orbach sul “grande gioco” dei nazisti durante la guerra fredda è una lettura obbligata per chiunque sia interessato alla storia del Medio Oriente o alle conseguenze della seconda guerra mondiale.»
Shlomo Shpiro, presidente dell’Associazione internazionale di storia dell’intelligence, Università Bar-Ilan (Tel Aviv)
«Orbach ha scavato a fondo in archivi notoriamente inaccessibili per scoprire le torbide storie degli ex nazisti. Poche gallerie di criminali possono essere paragonate al cast di voltagabbana, doppiogiochisti e mercanti di morte di Fuggitivi. L'ho trovato avvincente come un romanzo di Le Carré.»
Niall Ferguson, Università di Stanford, autore di «Occidente. Ascesa e crisi di una civiltà»
Dopo la seconda guerra mondiale, gli Alleati giurarono di dare la caccia ai criminali di guerra nazisti «fino ai confini del mondo». Nella realtà, molti di loro non solo sfuggirono alla caccia, ma riuscirono semmai a rifugiarsi negli ingranaggi della guerra fredda, protetti dall’Occidente in cambio del loro aiuto nella lotta contro il comunismo.
Reinhard Gehlen, fondatore dell’intelligence della Germania Ovest, accolse gli agenti delle SS nell’ovile, sopravvalutando le loro presunte capacità. La decisione, poco lungimirante, rischiò di compromettere la sicurezza nazionale, poiché il KGB scoprì presto che gli agenti nazisti erano facili da smascherare e da corrompere. Ma Gehlen non era stato certo l’unico a perseguire questa cinica strategia; i servizi segreti americani, sovietici, francesi e israeliani, nonché le organizzazioni nazionaliste e i movimenti indipendentisti si servirono tutti di ex agenti del Terzo Reich, considerati di insuperabile affidabilità.
Infiltrati nei servizi di intelligence di tutto il mondo, i fuggitivi nazisti divennero pertanto trafficanti d’armi, spie, assassini e mercenari indipendenti, svolgendo ruoli cruciali nella guerra sotterranea tra le superpotenze. Dai ristoranti tedeschi di lusso ai porti jugoslavi infestati dai contrabbandieri, dai rifugi fascisti nella Spagna di Franco alle case sicure di Damasco e ai country club egiziani, queste spie crearono una fitta rete di influenza e di informazioni, diventando un ingrediente unico e infiammabile nelle lotte clandestine del dopoguerra.
Grazie a rivelazioni appena desecretate provenienti dal Mossad e da numerosi archivi riservati, lo storico Danny Orbach rivela in Fuggitivi una storia a lungo dimenticata, descrivendo lo stupefacente cast di personaggi che ha fatto da sfondo alla guerra fredda. Avvolta nella segretezza ufficiale, offuscata dal mito e dalla propaganda, la straordinaria storia di questi agenti nazisti non era mai stata raccontata in modo così efficace.
Note biografiche
Danny Orbach, già membro dell’intelligence israeliana, si è laureato in Storia presso l’Università di Tel Aviv dopo aver studiato all’Università di Tokyo, e ha conseguito il Ph.D. in Storia a Harvard. Attualmente è professore associato di Storia e Studi asiatici alla Hebrew University di Gerusalemme. Ha pubblicato lavori sulla storia tedesca, giapponese, cinese, israeliana e mediorientale, concentrandosi in particolare sui temi legati alla resistenza militare, alla disobbedienza civile, alle ribellioni e agli omicidi politici. Attualmente si sta dedicando alla storia dello spionaggio, dell’intelligence e degli avventurieri militari. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato Uccidere Hitler. La storia dei complotti tedeschi contro il Führer (2016 e 2019).