Descrizione
Il libro analizza il ruolo paradigmatico della band noise/art rock Sonic Youth all’interno della cultura visuale e mediale, soprattutto degli anni ’80 e ’90. La produzione audiovisiva del quartetto travalica i contenuti musicali raccordandosi alla Pop Art, all’Appropriation Art, all’arte concettuale e al cinema underground attraverso gli esiti di una serie di collaborazioni emblematiche, soprattutto nella forma del videoclip e del film. Emersi dalla scena artistica di downtown New York di inizio anni ’80, con l’influenza del punk e della no wave, i Sonic Youth creano un sistema di relazioni che traspone e articola al proprio interno il concetto di “scena culturale”, diventando motori del paradigma di una “indie culture” che dagli Stati Uniti ha influenzato il resto del mondo. In questo network Do-It-Yourself – trans-locale ed espanso – di musicisti, artisti e film-maker, la band ha attivato strategie artistiche e comunicative più ampie incentrate sul corpo (body, corpse, youth) visto come epicentro della cultura americana, che mirano a rimettere in discussione le convenzioni di genere (come music genre, gender, film genre).
Note biografiche
Maria Teresa Soldani è assegnista di ricerca all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e docente di Metodologia della cultura visuale, Linguaggi multimediali, Teoria e metodo dei mass media. È stata visiting research fellow presso la McGill University nel 2015 e ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia delle arti e dello spettacolo nel 2016 alle Università di Firenze, di Pisa e di Siena con una ricerca sul cinema indipendente americano. Dal 2017 al 2021 si è occupata dell’Archivio audiovisivo del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, curando la digitalizzazione e la realizzazione dei contenuti audiovisivi per le mostre e per la webTV. Ha pubblicato il libro Naked City (2013) e saggi in libri e riviste tra cui “Cinéma&Cie”, “Imago”, “Fata Morgana”, “L’Avventura”, “Cinergie”, “Schermi”, “Imaginations” e i cataloghi della mostra Videoarte in Italia. Il video rende felici e del festival Invideo. Ha curato il libro Itinerari della canzone tra i media (2023) e il numero speciale di “Cinéma&Cie” Avant-garde and Popular Forms Between Music and Visual Media (con S. Dotto e F. Mouillot, 2019).