Descrizione
«Non c'è più tempo per riconfigurare
le ampie porzioni di territorio che si sono
sviluppate in modo disperso. In Occidente
i tempi delle grandi trasformazioni legate
all'esplosione demografica e alla crescita
economica sono terminati. In questi
territori occorre modificare le infrastrutture,
despecializzarle e creare un sistema di reti
per la micromobilità».
La rincorsa all'accelerazione, costantemente evocata da progetti quali i treni Hyperloop lanciati dentro tubi pressurizzati, continua a sedurci ancora oggi. Animazioni 3d ci invitano a immaginare un mondo in cui, grazie a tecnologie futuribili, potremo percorrere in tempi
sempre più ridotti distanze sempre più ampie – il tutto coordinato da
ambienti digitali.
Il nostro continuo consumo di spazio attraverso la compressione del
tempo non è più tollerabile, come sostiene il noto professore di sviluppo sostenibile John Whitelegg. I consumi energetici e di materiali
necessari a garantire la mobilità di persone e cose hanno contribuito
e stanno contribuendo ad aggravare le varie crisi che affliggono il
pianeta, dalla perdita di biodiversità alle emissioni di gas nocivi.
Muoverci sempre più spesso e sempre più velocemente, cioè, non
solo va nella direzione opposta a quella tracciata dalla transizione
ecologica, ma negli ultimi decenni ha determinato – soprattutto a
causa dell'automobile – un crescente sviluppo dello sprawl, con una
conseguente perdita della relazione di prossimità, contribuendo a
sviluppare una progressiva atomizzazione sociale. Ecco perché dobbiamo radicalmente cambiare il modo in cui ci spostiamo; ed è in
questo senso che il presente volume, fornendo alcuni tangibili esempi di trasformazione (Mosca, Parigi, Milano, Barcellona), cerca di
delineare le coordinate utili a orientarci nella grande trasformazione
della mobilità contemporanea. Le nuove forme di mobilità devono
infatti diventare una struttura centrale delle nostre città densamente
popolate, ma anche dei territori urbanizzati a bassa densità. Ed è
una sfida che possiamo e dobbiamo vincere – collettivamente.