Descrizione
Già autrice di Kuraj, vincitore del Premio Bagutta, e di altri sette romanzi e diari di viaggio, Silvia Di Natale torna in libreria con un nuovo libro che partendo dal racconto di una vita è capace di raccontare la storia e il mondo in un momento di grande cambiamento e di proporre ai lettori la personalità, la fragilità, la forza, il dolore e il desiderio d'amore e di libertà spirituale di una donna eccezionale: Gina, la figlia di Cesare Lombroso
«A volte mi sorprendo a guardare verso la porta del suo studio, come se mi aspettassi di vederlo spuntare con un foglio scritto in mano per chiedermi che cosa ne penso. Perché quell'abitudine di consultarmi l'ha mantenuta fino all'ultimo, e come avrebbe potuto perderla, se è stata il collante che ha tenuto insieme le nostre vite per oltre mezzo secolo?»
Che cosa significa essere la figlia di un padre come Cesare Lombroso, antropologo, psichiatra, criminologo di fama mondiale? Gina cresce a Torino nell'ambiente anticonformista della colta famiglia ebrea, e appena dodicenne comincia ad aiutare il padre nel suo lavoro di studioso e divulgatore. Dimostra capacità intellettuali non comuni, eppure i genitori tardano a riconoscerle, tanto sono abituati a considerarla solo una bambina buona che si occupa degli altri. Gina vorrebbe studiare medicina, ma finisce per iscriversi a lettere, perché lo studio della medicina è considerato disdicevole per una ragazza come lei. In questa scelta sta già tutto il suo dramma: da sempre abituata a subordinare i propri desideri a quelli degli altri, preferisce rinunciare alle proprie inclinazioni pur di non dispiacere le persone che ama. Alla fine, dopo la laurea in lettere, prenderà anche quella in medicina; ha doti di scrittrice e idee originali, eppure fatica a uscire dalle orme del padre, a far valere la propria volontà, a imporsi sul marito Guglielmo Ferrero, a seguire le proprie inclinazioni al di là del ruolo di sposa e madre. Seguendo le vicissitudini di Gina e di Guglielmo, celebre storico e letterato, il romanzo si snoda per più di settant'anni di storia da Torino a Firenze, dalle capitali europee all'America, fino a quando, per fuggire alle persecuzioni del regime fascista, la coppia sceglie l'esilio e si trasferisce a Ginevra, dove si prodiga a favore degli esuli che giungono dall'Italia. Una donna nell'ombra racconta una straordinaria vicenda umana, sentimentale, politica, professionale, narrata attraverso una sorta di «diario ritrovato» della protagonista. Proponendo uno stile ricco, a tratti quasi epico, di grande ampiezza e respiro, ma anche capace di narrare le piccole cose, le delusioni, le speranze, le apparenti luci e le virgole storte della vita, Silvia Di Natale inventa un nuovo modello di romanzo storico, restituendoci la vita di una donna intellettuale, eccezionale eppure così straordinariamente vicina a noi.