Descrizione
Elaborare un lutto significa entrare in quel «paese delle lacrime» di cui parla il Piccolo Principe, un paese così misterioso sia per chi lo attraversa per la perdita di chi amava sia per chi decide di mettersi accanto per provare a percorrerlo insieme. Chi prova ad aiutare una persona in lutto ha spesso la sensazione di essere maldestro, di non sapere cosa dire e come dirlo e soprattutto di non sapere come raggiungere il dolore dell’altro. Eppure la ferita che fa piangere non è solo una disgrazia che ci può capitare ma anche un’opportunità di crescita e di maturazione. Il ricordo della persona che non c’è più può diventare una sorta di polvere d’oro – come avviene nell’arte del kintsugi – che non solo ripara il danno causato dalla ferita della perdita ma consentirà a quella ferita di diventare preziosa, occasione per riscoprire la bellezza di qualcosa che nasce, e soprattutto il modo con cui diciamo che la morte non è l’ultima parola sulla vita! «Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo bene come toccarlo, come raggiungerlo. Il paese delle lacrime è così misterioso» (Il Piccolo Principe).
Note biografiche
Pierpaolo Valli (1968), camilliano, formatore e counsellor pastorale, ha acquisito una consistente esperienza nell’accompagnamento di persone in vocazione e nel sostegno di chi sta vivendo una difficile situazione di lutto, sia nel colloquio individuale che nella facilitazione di gruppi di auto-mutuo aiuto. Ha conseguito la licenza in Teologia della Vita Religiosa all’Istituto Claretianum di Roma e la Laurea Magistrale in Scienze della formazione dei formatori presso l’Istituto Superiore per formatori collegato all’Istituto di Psicologia della Pontificia Università Gregoriana di Roma. Attualmente opera come Assistente Spirituale presso l’Azienda Ospedaliera di Borgo Trento in Verona.