Descrizione
Dopo il successo della prima edizione, con più di dieci ristampe, Con la testa fra le favole viene ora presentato in una nuova versione, ampliata nei contenuti e nelle proposte didattiche. Nato dall’esperienza psicoterapeutica cognitivo-comportamentale condotta per anni dall’autrice con bambini, adolescenti e famiglie, il volume presenta favole e racconti ispirati alla REBT (Rational-Emotive Cognitive and Behavior Therapy), ovvero pensati per insegnare a bambini e ragazzi a trasformare i pensieri negativi in pensieri positivi, rendendoli consapevoli dell’influenza che il nostro modo di pensare ha sulle nostre emozioni e, dunque, sul nostro benessere. Ogni personaggio di queste favole, infatti, ha un problema tipico dell’infanzia o dell’adolescenza; immedesimandosi in lui, il giovane lettore imparerà a mettere in atto emozioni e comportamenti alternativi per risolverlo, riuscendo così a riconoscere e vincere, tra gli altri:• la paura del giudizio altrui• il timore del rifiuto e dell’abbandono• il senso di colpa• l’eccesso di perfezionismo• la tendenza a rimandare gli impegni.Inoltre, in questa nuova edizione ogni racconto è seguito da attività che aiutano a memorizzarne i messaggi fondamentali e invitano a riflettere sui temi affrontati; ideali per essere usate da genitori, insegnanti, educatori e psicoterapeuti, le storie guideranno i lettori a conquistare un pieno benessere emotivo, per stare meglio con se stessi e con gli altri.Le volpi sono animali furbi. Riescono a evitare i pericoli e sono abili nel cacciare. Giulia, invece, era una volpina che, da quando aveva cominciato la scuola di caccia, era giudicata poco furba. Questo perché, invece di concentrarsi sull’animale che doveva cacciare, si distraeva. «Le volpi sono furbe», si diceva, «mentre io sono una tonta: ho preso dei brutti voti e non valgo proprio nulla! Se sbaglio una cosa sono tutta sbagliata!». Svegliata dai rumori di una talpa che stava scavando nel terreno, Giulia le confidò tutta la sua tristezza. «Per cominciare, sarebbe bene che tu cominciassi a pensare che sei sempre Giulia la volpe, anche quando fai un errore… Pensa a una cosa buona che hai fatto ultimamente», le disse la talpa.«Me la sono cavata con un cacciatore.»«Pensa a un’altra cosa buona.»«Mi sono goduta una bella giornata di sole.»«Vedi, hai fatto anche tante cose buone. Sarebbe bene che ti accettassi per quello che sei.»«È vero!», affermò contenta Giulia, «devo accettarmi come sono: non sono né stupida, né poco furba, né incapace! Sono Giulia la volpe, qualsiasi cosa buona o cattiva io faccia. E se sbaglio una cosa non sono tutta sbagliata! Sono sempre Giulia la volpe!»