Descrizione
È l’estate del 1989, il Vela e i suoi amici hanno 14 anni, si muovono ai margini di una città e di una generazione: non più bambini, adolescenti a stento, passano il tempo in una casetta diroccata vicino a una discarica nella periferia di Milano. In quel rifugio in cui possono fumare, sfogliare giornaletti e ascoltare musica, un giorno di giugno trovano un ragazzo morto di overdose. Hanno paura di perdere la loro tana, così decidono di nascondere il cadavere. Ma quella morte gli rimane attaccata addosso: è l’odore che sale dal campo abbandonato in cui hanno gettato il corpo, e il peso di un segreto così grande e del senso di colpa che non dà tregua. Il Vela passerà le vacanze ciondolando in casa, con un padre pieno di rabbia, una madre incupita persa dietro alle sue piccole abitudini, una nonna adorata con cui divide il divano letto; e bighellonando in giro, tra il luna park delle Varesine e i cantieri della città che cresce, assieme al Best, Paolino e Ivan, ognuno con il proprio mondo complicato e il proprio carico di inquietudini. La piccola banda si scontra con la pochezza degli adulti, con la prepotenza dei ragazzi più grandi e con una Milano che nell'incessante sviluppo urbanistico distruggerà l'unico posto in cui si sentono al sicuro. È la storia di quattro ragazzi colti nel momento più delicato della loro vita, e nel punto più delicato di una città.
Note biografiche
Fabio Guarnaccia è nato nel 1975, vive a Milano.
Laureato in Filosofia, lavora in tv dove si occupa di analisi dei consumi culturali e di contenuti per l’intrattenimento e la fiction. Dal 2006 è direttore della rivista culturale “Link. Idee per la televisione”. Codirige la collana “SuperTele” di minimum fax e ha insegnato Teoria e tecnica della comunicazione televisiva all’Università Statale di Milano.
Ha pubblicato racconti, oltre a diversi saggi su tv, letteratura, cinema e fumetto, ha collaborato con “minima&moralia”, “Vice magazine”, “GQ” e “Rivista Studio”. Ha pubblicato i romanzi "Più leggero dell’aria" (Transeuropa 2010) e "Una specie di paradiso" (Laurana 2015).