Descrizione
Storie di Coaching al lavoro
Una donna sta davanti alla vetrina, guarda scarpe dal prezzo clamoroso, passa un uomo, guarda la donna e l'ammira nella sua bellezza trasognante: ciascuno dei due si prende "un pezzettino della terra dei desideri senza speranza". Nel mondo c'è felicità a sufficienza, ma non per me, dicono l'uno e l'altro, senza sentirsi, senza parlarsi. Il loro è un desiderio senza speranza. Vuole solo tirare fuori qualcosa dal mondo, non cambiarlo. La speranza invece è un fatto pratico. La speranza muta la natura dell'intelletto, la sua carica di energia, e ne irrora il viaggio. La speranza ci rende inquieti di fronte alla realtà così com'è. Il pensiero, intriso della speranza, non può solo fermarsi a osservare la bellezza: è carico di azione potenziale. La speranza è un'emozione che pensa e progetta i cambiamenti. Non si fanno esami senza speranza, né si progettano gite in barca. Senza speranza si è come annichiliti, come se il senso del futuro fosse stato cancellato da un passato infinito. Pensare in termini di speranza significa oltrepassare il dato, l'esistente, superarlo e contenerlo in nuove sintesi. Questo significa essere protagonisti. Sperare, progettare, agire. Come farlo? Ognuno di noi, come coach, lo ha scritto, eppure spera di continuare a capirlo con voi, che di questo libro siete i protagonisti indiscussi.
Introduzione di Giovanna Carozza e interventi di Stefania Carnevali, Alessandra De Angelis, Franca Di Carlo, Paolo Di Pietra, Giorgio Giorgi, Luca Principi, Nancy Ruggieri e Paola Scotto di Santolo.