Descrizione
1983: una banda di criminali emiliani trafuga sette capolavori del Rinascimento italiano dal Museo di Belle arti di Budapest. L'invulnerabilità del granitico e apparentemente inespugnabile sistema di Oltrecortina viene clamorosamente violata. Molto tempo dopo si saprà che servizi segreti, politica e criminalità hanno svolto un ruolo determinante in questa vicenda. Ma cosa si nasconde dietro il "furto del secolo"?
IL LIBRO: Nato da un progetto di ricerca, il romanzo ricostruisce la storia di un clamoroso furto d'arte compiuto a Budapest nel 1983 da una banda di italiani di Reggio Emilia. La ferita inferta al regime totalitario e la temerarietà degli autori del furto hanno reso unica questa storia rocambolesca che mise in grave imbarazzo il presidente ungherese János Kádár. Attraverso la ricostruzione delle fasi investigative e le testimonianze dirette dei protagonisti si svelano le dinamiche che hanno spinto quei giovani criminali a compiere questa azione apparentemente isolata. A distanza di quarant'anni, però, un incredibile intreccio di interessi diversi, ma convergenti, apre uno scenario fino a oggi impensabile. Ne emerge un affresco del crimine internazionale permeato di politica, servizi e malaffare che andrà ad arricchire le pagine della storia italiana e internazionale.