Descrizione
Grande maestro nell'arte dell'introspezione, Italo Svevo ha dato origine al "romanzo dell'esistenza", nel quale non importano i fatti in sé ma i vissuti, le risonanze prodotte dalla realtà esterna all'interno del soggetto e che, passando per il prisma della coscienza, si rifrangono in aspetti e significati molteplici. Ma questo tipo di introspezione, come mostra il protagonista della
Coscienza di Zeno, non riesce affatto nell'opera di razionalizzazione del proprio io, a differenza di quanto predicava la psicoanalisi freudiana appena giunta in Italia. In maniera abbastanza sorprendente, il romanzo sveviano si risolve in una completa liquidazione della psicoanalisi, di cui elimina ogni valore conoscitivo, poiché la voce della coscienza è in realtà un perenne autoinganno. Il suo unico valore è nella sua trasfigurazione letteraria, che nelle opere di Svevo si attua attraverso un linguaggio del tutto originale, aspro e irregolare, spesso privo di correttezza grammaticale, quale riflesso della disarmonia dell'animo umano.