Descrizione
Alberto Moravia ha scritto una lunga autobiografia della società borghese italiana del Novecento, della quale egli stesso si sentiva parte, con le sue ipocrisie, le sue viltà, le sue contraddizioni. Dal suo primo, folgorante romanzo
Gli indifferenti alle ultime opere narrative, ha intercettato e trasferito sulla pagina, via via, le inquietudini e le manifestazioni del momento in cui scriveva, riflesso della vita e dell'epoca dagli anni Venti alla fine del secolo: indifferenza, ambizione, conformismo, disubbidienza, disprezzo, noia, disperazione, facendole emergere nel suo stile narrativo disadorno e realista. Il suo esistenzialismo è «puramente esistenziale», non filosofico, incardinato sull'accoglienza della vita, senza manipolazioni moralistiche o ideologiche. Accanto al narratore, il Moravia intellettuale d'azione interveniva sulle cose del mondo, in articoli e saggi, con un compito, suo malgrado, di coscienza critica; un "maestro di pensiero" in modo spontaneo, spogliato di ogni alterigia ma capace di andare al cuore delle contraddizioni storiche e culturali della civiltà occidentale.