Descrizione
Leonardo Sciascia è uno degli scrittori più lucidi e più sottili del Novecento italiano. Con uno stile rigoroso, elegante, secco, acuto e lo sguardo sempre rivolto all’etica sociale, ha rappresentato la coscienza civile dell’Italia del trentennio 1960-1990, dilaniato dall’ascesa della mafia, dagli Anni di Piombo, dal rapimento e dall’uccisione di Aldo Moro. Gran parte della sua opera è un ininterrotto saggio-inchiesta che, anche attraverso richiami alla storia del passato o tratti presi in prestito dalla struttura del giallo, vuole ricostruire la verità dell’oggi in modo paradossale, controcorrente rispetto ai pregiudizi dominanti. Caratteristica che lo avrebbe reso un polemista molto scomodo nello scenario politico-sociale dell’epoca. Sciascia è stato infatti uno scrittore politico, non ideologico; laddove “politico” riconduce direttamente alla polis greca e racchiude il senso civico, etico, fattivo dell’essere parte di una cittadinanza e di una cultura. E sempre con l’ansia di «far vivere la verità».