Descrizione
In tutta la sua vita di intellettuale e di artista, di moralista sotto mentite spoglie e grande eretico, Pier Paolo Pasolini si è spinto dal centro verso l’esterno, dal cuore della cultura tradizionale verso i margini inesplorati di culture popolari o alternative – dal centro di Roma verso le borgate, dal Sud dell’Italia al Sud del mondo – esaltando la vitalità eccessiva, anomala, sregolata dei sottoproletari e condividendone la condizione di esclusi dal mondo dei vincitori. Ha usato tutti gli strumenti espressivi a disposizione: poesie, saggi, romanzi, articoli, sceneggiature, regia, drammi teatrali, per impossessarsi di ambienti prossimi a scomparire, non ancora corrotti dal Potere e denunciare la divisione della società in «soggiogatori» e «soggiogati». Con le sue prese di posizione ha spiazzato anche la parte progressista della società, mettendola di fronte alla sua cecità e alle sue ipocrisie nei confronti degli eventi di un’epoca al confine tra civiltà e barbarie.