Descrizione
La pandemia da Covid-19 ha rivelato tutte le ferite inferte dai tagli alla sanità degli anni scorsi. Medici e infermieri hanno fornito prova di coraggio e di resistenza. La pandemia è stata una chiamata, un richiamo collettivo a quella vocazione che anima chi cura le persone.
Bisogna ripartire ma per farlo si devono affrontare temi difficili quali, ad esempio, il rapporto esistente tra politica e sanità. Uscire dalla morsa del contenimento dei costi e dalla gestione politicizzata e dirigistica del Servizio Sanitario è certo la priorità più sentita da tutti gli operatori sanitari.
Giulia è una immaginaria giovane neolaureata alla quale l'autore si rivolge con un sentimento paterno. Con una serie ragionata di spiegazioni e, di fronte all'impossibilità di un radicale cambiamento, giunge all'amara conclusione che per un medico è oggi più gratificante curare i pazienti in un contesto diverso da quello del Servizio Sanitario Nazionale.
Questo libro non si fonda sulla cosiddetta antipolitica ma si rivolge alla politica "alta", quella politica che è in grado di comprendere che la motivazione degli operatori sanitari, così com'è stato dimostrato dall'epidemia da Covid-19, è la risorsa più importante del Servizio Sanitario Nazionale.