Descrizione
«Siamo un segno incomprensibile tracciato su un vetro appannato in un pomeriggio di pioggia. Siamo il ricordo, quasi perduto, di un fatto remoto. Siamo parte di uno spettacolo di magia. Un conto sbagliato. Siamo l'immagine fugace e involontaria che attraversa la mente degli amanti quando si incontrano, nell'istante in cui godono l'uno dell'altro, nel momento in cui muoiono. Siamo un pensiero segreto...»
"Le sue opere sono il racconto di un'incursione (una penetrazione) in quella regione che è, per definizione, il dominio dell'inintelligibile: la notte oscura dell'anima e la notte, non meno oscura, del corpo".
Il Premio Nobel Octavio Paz descriveva così le opere di Salvador Elizondo, raffinato autore messicano, di culto in America Latina, che ritorna in Italia con Farabeuf o la cronaca di un istante, il suo capolavoro, nella nuova traduzione di Giulia Zavagna e con un'introduzione di Alessandro Raveggi.
Farabeuf è un congegno narrativo spietato ed erotico, il tentativo estremo di raccontare un fermo immagine nel tempo di un racconto: l'istante di supplizio e piacere tra una coppia di amanti che giocano e si trasfigurano nel Dottor Farabeuf e la sua assistente, si travestono, cambiano maschere, viaggiano verso Oriente. Un libro sorprendente, un amalgama di amore, sesso e morte che attraverso una scrittura incisiva, corporea e avanguardista assieme, ritorna sui suoi passi e rilancia in modo magico, come un'arte combinatoria antica, l'esperienza del lettore contemporaneo.