Descrizione
12 racconti di
Letizia Bognanni, Francesco Formaggi, Francesco Gavatorta e LIvio MIlanesio.
Singolare è il contrario di generale. Penso di essere partita da qui. E poi sono arrivata a una funzione matematica. Una funzione si definisce singolare se al suo interno un punto non gode delle proprietà di tutti gli altri. E' una funzione che tende all'infinito. (Me lo ricordo bene dai tempi del liceo che non l'ho mai risolta, quella equazione). Proseguendo in questa etimologia, generata dalla mia memoria personale, ho scoperto che esiste pure una singolarità tecnologica nella quale il progresso supera la comprensione umana. Una singolarità che non può essere prevedibile e, dunque, non è dimostrabile.
E' stato a questo punto che non ho avuto più dubbi. Questi racconti sarebbero stati singolari.
Singolare è lo sguardo di autori che raccontano pezzi di mondo e che, immagino, agiscano, come scrittori, tenendo a cuore tutto quello che accade, fuorché la letteratura. (Come rispose Elsa Morante quando le chiesero la sua definizione di scrittore)1
I SINGOLARI sono storie che hanno in comune una matrice, una specie di lievito madre, che le riconduce in una direzione specifica: il mondo narrativo, l'immaginario di ogni autore. Non sono storie seriali. Hanno un filo conduttore che è l'ossessione che muove ogni scrittura, singolare in quanto unica, che fa crescere la consapevolezza narrativa di chi le ha scritte. Non ci sono limiti di genere, non ci sono ambientazioni pre-definite e nemmeno temi pre-impostati. Possono raccontare la rabbia partendo dalla seconda guerra mondiale come dalle rivoluzioni studentesche; possono raccontare l'amore dentro il buio di una notte metropolitana come dentro il rassicurante appartamento dotato di mutuo convenzionale.
Quello che raccontano è importante quanto il modo. Un modo a volte barcollante, bizzarro, imperfetto ma pur sempre, almeno nella mia visione della scrittura, onesto. Quando per onestà non si intende alcuna lezione morale o moraleggiante, ma una esasperata curiosità di osservare il mondo e restituirlo al lettore in forma di conoscenza incompleta, e dunque di desiderio.
Alessandra Minervini