Descrizione
Suo padre sta per morire e urge stabilire se ciò accadrà in casa o in ospedale. I familiari vicini e lontani si stringono attorno a lui, simili al flusso di quel sangue che si sta ritirando verso gli organi interni. Un fiume che termina la sua corsa, per un verso, ma esonda nella coscienza della figlia: io narrante in balia di ricordi, rifrazioni sobbalzanti, luminose, ondivaghe tra gli accadimenti esterni e l'inarrestabile percorso avanti e indietro nella memoria.
Non è dato conoscere il suo nome né il suo ruolo nella società. L'assenza di una maschera sociale ci accompagna in lei da quell'angolo di Roma in cui, per la sua amaxofobia, non guida neppure la macchina. Come il sangue, arbitro ultimo e decisivo dell'attività biologica, La fine della famiglia si scioglie in un racconto filosofico, una storia singolare di frustrazione e smania di riscatto, d'amore intimo e non del tutto confesso per tutto ciò che sembra suscitare, per una vita, paura e dolore.
È così che le pagine del futuro dicono ancora parole di speranza. Di una felicità possibile, sponda del fiume e delle sue correnti più fonde.