Descrizione
Il ’68-77 (“decennio rosso”) non è stato affatto quello che hanno raccontato le ricostruzioni giornalistiche e televisive: una simpatica lotta per la libertà sessuale e per i diritti civili oppure, al contrario, la preparazione del terrorismo di sinistra. Il Movimento è stato invece un tentativo, per quanto politicamente primitivo e insufficiente, di riproporre il problema della rivoluzione in Occidente. Né più né meno. A partire dalla riflessione sulla novità teorica di quel ciclo di lotte (il concetto di “movimento politico di massa”), il libro ricostruisce la vitale realtà di un decennio di lotte che hanno fecondato e arricchito la democrazia italiana e si interroga in particolare sulle ragioni della sconfitta del movimento del ’77, «una sconfitta che si poteva e doveva evitare». Il movimento – diffuso e duraturo, com- plesso e ricco di potenzialità di decine di migliaia di compagni – è stato ieri represso così come oggi è fatto oggetto di una inaccettabile cancellazione: “la grande rimozione”.