Descrizione
L'ambientazione è nota, l'Inghilterra vittoriana fa infatti da sfondo a questi preziosi e avvincenti racconti. Anche il protagonista potrebbe sembrare a un primo sguardo conosciuto e familiare e probabilmente questo fu l'intento di Arthur Morrison quando dopo la morte di Sherlock Holmes fu chiamato a colmare il vuoto e a dare sollievo ai giovani in lutto presentando sulle colonne del «The Strand Magazine» un nuovo investigatore capace di raccogliere l'eredità del noto predecessore. Eppure, Martin Hewitt rivela presto il su inganno, prendendo le distanze da Holmes in modo sistematico ed ironico. Hewitt è infatti rubizzo e gioviale, benvoluto in società perché apparentemente interessato a tutti. E qui Morrison gioca le sue carte facendo di Hewitt un disincantato ritratto del suo tempo e della società. È affabile nei modi ma mai genuinamente affezionato, a nessuno viene permesso di avvicinarsi. Segue i suoi casi per denaro senza fare distinzioni, nessuno di questi è troppo noioso per lui se ben remunerato. Non abbiamo quindi a che fare con un nobile imborghesito, ma con un borghese che sapendo osservare attentamente la realtà è ben consapevole di ciò che lo circonda e si premura di mettersi al riparo con il denaro dal destino degli ultimi. Le sue avventure si muovono nei due mondi che costituiscono la narrazione vittoriana, quello del lusso, dell'agio e delle buone maniere e quello del fango, della fame e della lotta per la sopravvivenza. Lo sguardo di Morrison non è neutro, la fame e la povertà hanno sempre dei colpevoli nelle sue storie, come fossero parte dei casi da risolvere, e i colpevoli si trovano spesso lì dove la società non è pronta a riconoscerli