Ladri di uomini

Anno:
2018
ISBN:
9788873435013
DRM:
Social DRM

5,99 €


Descrizione

«La storia dei sequestri di persona attraversa, e lo si scopre molto chiaramente leggendo questo volume, la storia dell’uomo. Non è nuova, ma cambia. In qualche modo si evolve. E l’interesse di questo volume è proprio questo: per la prima volta ci viene offerto un quadro dettagliato di un fenomeno che colpisce l’opinione pubblica (spesso, solo durante il rapimento) per le caratteristiche di crudeltà, di durata, di morte, talvolta, degli ostaggi. È una storia che ha implicazioni storiche, economiche, sociali» osserva Daniele Moro nella prefazione a questo libro. Ed è vero. Il sequestro si ripresenta nel corso dei millenni in forme e per scopi diversi: mezzo di arricchimento generazionale nell’antichità, come nel caso del Ratto delle Sabine; strumento di garanzia per il rispetto di un accordo, come nel caso di Attila, pegno vivente dato dal Re unno Rua a sigillo del trattato di pace con l’Imperatore d’Occidente; risorsa diplomatica quando l’ostaggio è un prigioniero di guerra, che diventa oggetto di negoziati finalizzati ora allo scambio di ostaggi, ora alla liberazione degli stessi dietro pagamento per l’acquisizione delle risorse economiche necessarie alla prosecuzione della guerra; strumento della lotta politica quando operato da gruppi terroristici, che trovano nel sequestro di persona, di volta in volta, un mezzo per conseguire un risultato politico, una fonte di auto-finanziamento, un espediente per colpire l’opinione pubblica; azione legata a deviazioni mentali o sessuali se attuato da psicopatici o serial killer; semplice atto criminale volto a ottenere un tornaconto economico per la criminalità organizzata, come nel caso della ’Ndrangheta calabrese e dell’Anonima Sarda. Ed è in particolare la pratica dei sequestri in Sardegna, con le sue specificità e le sue lontane radici storiche, che in questo volume viene approfondita tramite l’analisi dei casi che si sono succeduti a partire addirittura dal XV secolo, la trattazione degli strumenti giuridici messi in atto dallo Stato per contrastare il fenomeno e, infine, la testimonianza della cronista che personalmente ha seguito il rapimento di Titti Pinna, vittima del più recente caso di sequestro nell’isola.



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