Descrizione
A partire da una prospettiva critica e allo stesso tempo inedita, l’Arte oggi ripensa i corpi e le soggettività, i tempi e gli spazi, le connessioni tra specie animali e vegetali, in una rinnovata dialettica tra il visibile e l’invisibile.
Anna D’Elia ci racconta questa riforma del pensiero attraverso le produzioni dei più grandi artisti contemporanei portandoci nei meandri dei loro pensieri e tra i corridoi dei loro laboratori, spesso abitati da team di ricerca multidisciplinari.
Tomás Saraceno sperimenta habitat volanti e nuove connessioni con i non umani; Olafur Eliasson sovverte i confini dello spazio e trova modi per percepire realtà altre; Cao Fei si fa beffe del progresso e, proprio attraverso il virtuale, costruisce nuovi mondi e realtà sovrapposte; Gianfranco Baruchello restituisce al tempo piatto della modernità l’energia dinamica del tempo vegetale; Bill Viola ritrova il sacro nel profano restituendo a ogni coscienza la possibilità di sentire e patire; Cecilia Vicuña visualizza corpi-pianeta capaci di curare le ferite di tutti gli esiliati, umani, animali e vegetali.
Gli artisti tornano a interrogare la Natura per comporre nuovi accordi con l’Universo e salvare il futuro del pianeta e dei suoi abitanti, umani e non, dalla cecità dell’antropocentrismo e dalla tirannia di un’esistenza modulata da un Tempo troppo veloce.
Note biografiche
Anna D‘Elia è critica d’arte e narratrice. Attenta ai rapporti tra arte e letteratura, ha pubblicato alcuni racconti e il romanzo La scimmia di Degas (2015). Tra i suoi saggi: L’universo futurista (1989); Diario del corpo (2002); Nello specchio dell’arte (2004); Per non voltare pagina (2007); Fotografia come terapia (2018); Pino Pascali (2018).