Descrizione
««Con la sua scrittura travolgente riesce a catturare, nella filigrana delle ossessioni di un singolo, il trauma storico di quel ‘groviglio' che chiamiamo Italia.»
Tuttolibri - la Stampa - Andrea Cortellessa
«Francesco Pecoraro sa raccontare il presente, e prima ancora sa collocarlo in una pluralità di strati e di tempi: la cronaca, la storia politica, la storia degli ambienti umani, la storia naturale della specie.»
Guido Mazzoni
«Pecoraro ci pone magistralmente di fronte all'entropia, alle ingiustizie, alle assurdità in cui viviamo immersi.»
La Lettura - Corriere della Sera - Chiara Fenoglio
«Ogni volta Pecoraro mette in moto una macchina narrativa perfetta che trascina il lettore nella verità del suo mondo.»
Robinson - la Repubblica - Gregorio Botta
Venti luglio 2001. Fra il litorale romano e il G8 di Genova, tre ragazzi di trent’anni e una donna che tutti e tre desiderano. È il giorno che ferma la storia, il giorno che cambia per sempre la loro esistenza e quella di tutti.
È il 20 luglio 2001. Tre amici poco più che trentenni sono in auto sulla via Pontina, diretti da Roma al litorale, dove li attende – si direbbe – una serata come tante, la festa di compleanno della cugina di uno di loro. Enzo, Giacomo e Filippo hanno in comune le origini – vengono tutti e tre dal Mamiani, il liceo più politicizzato della Capitale – e si affacciano su una vita adulta più complicata e stentata del previsto; li unisce anche l’ambigua amicizia con Biba, che questa sera non è con loro. Lo stesso giorno, decine di migliaia di altri ragazzi si trovano invece più a nord, a Genova, dove si sta svolgendo il G8: la ferocia gratuita con cui vengono annientati i corpi e le idee dei manifestanti, produce e incarna assieme l’autentico crinale della nostra storia, ma anche un irreversibile punto di passaggio nella traiettoria esistenziale dei quattro protagonisti.
All’alba del 21 luglio, un’alba serena d’estate, niente sembra cambiato ma niente sarà più come prima, per nessuno di loro – e per nessuno di noi.