Descrizione
Johann Joachim Winckelmann è stato uno dei più importanti intellettuali del XVIII secolo.
Bibliotecario, storico dell’arte, archeologo, appassionato di letteratura e arte classica, divenne uno dei teorici del neoclassicismo e la sua influenza sulla cultura europea della seconda metà del Settecento fu enorme. Tuttora il suo sguardo sull’arte continua a influenzare il nostro modo di vederla e considerarla. Figlio di un umile ciabattino, grazie alla sua vivace intelligenza e alla dedizione agli studi, diventa prima bibliotecario di un conte e poi soprintendente alle antichità della corte pontificia. La sua vita fu romanzesca, passata tra la nativa Prussia e la Roma papale, nelle università, nei salotti e nelle corti più importanti d’Europa, tra personaggi d’altissimo rango, eruditi, nobili e cardinali, tra amicizie durature e liti causate dal carattere forte e intransigente.
Federica La Manna, professore di Letteratura tedesca, ricostruisce minuziosamente tutta la parabola umana del grande intellettuale, dall’infanzia passata nella miseria fino alla morte – quand’era al massimo della fama – avvenuta a Trieste in circostanze mai del tutto chiarite.
Dagli studi dei classici e l’interesse per il patrimonio architettonico e scultoreo romano, fino alla sua vita privata e alle sue intemperanze, questo libro regala al lettore un incredibile viaggio nella vita e nella storia di Winckelmann e dell’Europa del periodo.
Note biografiche
Federica La Manna è professoressa di Letteratura tedesca presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Lingua e Letteratura tedesca presso l’Università di Pavia con Claudio Magris e Giorgio Cusatelli. È stata borsista di ricerca alla Fondazione Francke dell’Università di Halle-Wittenberg. Studia i rapporti fra letteratura, antropologia e medicina nel Settecento e ha collaborato all’edizione commentata dell’opera di Wackenroder (2014). Ha pubblicato numerosi articoli su temi legati al romanticismo tedesco ed è autrice di svariati contributi sull’opera e sulla ricezione di Winckelmann. Tra i suoi volumi: Più solitario di un lupo. Tipologia del melanconico nel Settecento tedesco (2002) e Sineddoche dell’anima. Il volto nel dibattito tedesco del Settecento (2013).