Descrizione
Per la prima volta raccolta in forma di libro una scelta di scritti dell'architetto Tita Carloni. Non scritti teorici sull'architettura, bensì osservazioni e riflessioni sulla città e il territorio che qualche volta sconfinano nel racconto. Il punto di partenza è quasi sempre un fatto o un'occasione concreta, anche minima, come il progetto di una rotonda a Lugano o lo spostamento di quindici metri di una casa. L'autore osserva le trasformazioni della città e del territorio e ne interpreta lucidamente le incoerenze, le derive e le patologie, grazie alla sua lunga esperienza, sì, ma anche grazie a una buona dose di humour e all'affetto che lo lega ai suoi luoghi. Luoghi che tuttavia non sono solo i suoi, perché sono lo specchio di un'epoca e di una condizione che, a ben guardare, concerne gran parte del mondo contemporaneo.
Note biografiche
Tita Carloni (Rovio, 1931 - Mendrisio, 2012) è stato un architetto svizzero di lingua italiana, tra i più noti della sua generazione. Si è occupato anche di restauro, pianificazione del territorio e insegnamento dell'architettura. Nel corso degli anni ha collaborato con numerosi giornali e riviste, tra cui «Area», «Casabella», «Archi» e «Werk». Per le Edizioni Casagrande ha pubblicato la raccolta di brevi saggi "Pathopolis. Riflessioni critiche di un architetto sulla città e il territorio" (2011) e curato i volumi "Mario Botta. La tenda" (1991, con Jacques Pilet e Harald Szeemann) e "Rino Tami. 50 anni di architettura" (1992).