Descrizione
Chi si confronta con il dibattito pubblico del mondo occidentale, oggi, non può fare a meno di chiedersi cosa significhi “Antropocene”. A partire dai primi anni 2000 e via via con sempre maggior intensità, infatti, esso è divenuto un concetto passepartout, spesso usato semplicemente per indicare il presente attraverso un nome alla moda. Proprio a causa di tale pervasività, tuttavia, il significato di questo concetto è quanto mai vago e si è sviluppata una vera e propria battaglia in merito. Quali sono i presupposti dei diversi modi attraverso cui viene pensato l’”Antropocene”? Questo termine è inevitabilmente connesso a una prospettiva secondo cui l’essere umano è destinato a essere il padrone del mondo naturale? O è forse possibile utilizzare criticamente l’”Antropocene”, al fine di mostrare la necessità di una trasformazione dello stato di cose presente e delle nostre società? Rispondendo a tali domande il presente volume si propone di delineare i contorni di una teoria critica dell’Antropocene.
Note biografiche
Paolo Missiroli è dottore di ricerca in Filosofia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e l’Université Paris Nanterre. È cultore della materia presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna, dove collabora con la cattedra di Storia della filosofia francese contemporanea. È inoltre membro del comitato editoriale dell’”Almanacco di Filosofia e Politica”. Studioso del pensiero filosofico francese contemporaneo, in particolare di Merleau-Ponty e Foucault, ha concentrato i suoi interessi di ricerca sul rapporto uomo-mondo, sull’ecologia e su una sua possibile declinazione in termini politici.