Descrizione
Merleau-Ponty intrattiene una conversazione meditata con Descartes durante tutto l’arco della sua vita, nella convinzione che nei suoi testi vi sia una “buona ambiguità”: oltre il dualismo tradizionale, alcuni passi cruciali descrivono l’unione dell’anima con il corpo come esperienza vissuta e certezza pratica. L’istituzione naturale, il primato della visione, il cogito, l’uso della vita sono temi cartesiani che permettono a Merleau-Ponty un ripensamento della stessa fenomenologia. Il rapporto tra la coscienza e la natura rinvia, infatti, alla questione della genesi del senso e della verità, a una tensione tra l’attività dell’ego trascendentale e il dispiegarsi di una rete di nuclei antepredicativi, ai quali abbiamo accesso tramite la corporeità. Questo volume ricostruisce nel dettaglio lo sviluppo dell’interpretazione merleau-pontyana di Descartes fino all’ultima ontologia fenomenologica, in cui l’unione è declinata come chiasma e la fede percettiva come contatto con l’essere, secondo una matrice più malebranchiana che cartesiana.
Note biografiche
Paola Pazienti è docente a tempo indeterminato di storia e filosofia nei Licei. Ex-allieva del Collegio Ghislieri e dello IUSS, si è laureata presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha conseguito un dottorato presso la Fondazione Collegio San Carlo di Modena. I suoi interessi riguardano la fenomenologia e l’ermeneutica, con particolare riferimento alle interpretazioni del pensiero cartesiano nel Novecento, alla relazione anima-corpo, alla possibilità di un’ontologia fenomenologica.