Descrizione
Ha senso parlare di autori nel cinema odierno, in un momento storico in cui la serialità è norma e il consumo dei prodotti audiovisivi non è più esclusivo della sala cinematografica? Può apparire obsoleto il termine “autore”, ma, al contrario, si vuole dimostrare che è ancora possibile utilizzare tale definizione per alcuni registi contemporanei. È il caso di David Fincher, che cela la propria autorialità in una polisemia che ricorre sia nella forma sia nei contenuti, combinando un’estetica originale di sguardo e di senso. La filmografia del regista americano è in grado di interpretare una società fluida attraverso una poetica che reinventa il mondo stesso, restituendo una visione ancora più realistica del reale. In un rispecchiamento metaforico, la polisemia del cinema fincheriano è (re)interpretata nella pluralità dei saggi che compongono il presente volume, fornendo nuovi significati allo spettatore curioso e attento.
Note biografiche
Antonio Pettierre è l’ideatore del progetto, il selezionatore dei contributori, ai quali ha assegnato i temi specifici da trattare, e l’autore di tre saggi. Critico cinematografico e saggista, dopo la laurea in Scienze Politiche ha studiato Storia e Critica del Cinema all’Università di Torino. Ha collaborato con la rivista di cinema “Duel”. È redattore di Ondacinema.it e Taxidrivers.it e collabora con la rivista “Digressioni”. Ha partecipato a Il cinema di Sergio Sollima (2019, a cura di Fabio Zanello). È autore de Il cinema di frontiera di Sam Peckinpah (2019) e Visions. 10 illustrazioni per 10 capolavori del cinema asiatico (2020, con Matteo Zucchi).
Autori Vari