Descrizione
Da ragazzo, Robert Johnson frequentava i bordelli per ascoltare i grandi maestri del blues come Son House. Non gli ci volle molto per imbracciare una chitarra, ma le sue performance non erano apprezzate. “Faceva solo del gran casino” raccontava Son House. Due anni dopo, quando House riascoltò Johnson suonare, rimase letteralmente a bocca aperta davanti a tanta maestria. Secondo la leggenda, per diventare così bravo in così poco tempo, aveva stretto un patto con il diavolo a un incrocio di strada. Poco dopo, quando morì per cause misteriose a soli 27 anni, qualcuno disse che il demonio era venuto a chiedere la sua anima come pagamento. E da allora continua a essere venerato come il più grande bluesman della storia.
Robert Johnson, a cento anni dalla nascita, rimane infatti la figura più avventurosa, amata e mitica del blues. Così leggendario che negli Usa si contano ben tre sepolture, parecchi figli e mogli e innumerevoli versioni sulla sua scomparsa. Un vero e proprio archetipo della figura del musicista maledetto, ispiratore di Jimi Hendrix, Eric Clapton, Keith Richards, Robert Plant e decine di altri. Un simbolo attorno al quale realtà e fantasia si confondono.