Descrizione
Alla fine degli anni Sessanta, quando sono state rappresentate per la prima volta le tre commedie raccolte in questo volume, il Collettivo Nuova Scena ha appena abbandonato le platee dei teatri e delle televisioni per approdare sui palcoscenici delle case del popolo. È una scelta pienamente consapevole, come afferma Franca Rame nella testimonianza che apre il volume: una precisa volontà di trasformarsi da giullari della corte borghese in giullari degli sfruttati – al loro servizio, nei loro luoghi. È in questo clima di comunione e vicinanza che nascono queste commedie.
La prima, Grande pantomima con bandiere e pupazzi piccoli e medi, è un perfetto esempio di satira storico-politica, nella quale Dario Fo mette all’indice, con la consueta ironia dissacrante, i legami irrisolti tra il ventennio fascista e le diverse incarnazioni del potere nell’Italia repubblicana. Il secondo testo, L’operaio conosce 300 parole il padrone 1000 per questo lui è il padrone, prende le mosse dalle parole di Don Milani e rappresenta, già dal titolo, una dichiarazione d’intenti sull’importanza della cultura e dell’istruzione quali strumenti di affrancamento sociale. La terza e ultima commedia, Legami pure che tanto io spacco tutto lo stesso, rivolge la sua critica sferzante al sistema dei partiti, nonché al mondo dei lavoratori, colpevoli di credere ancora in un riscatto che arrivi dall’alto – col paracadute, per tornare alle parole iniziali di Franca Rame.
La prima, Grande pantomima con bandiere e pupazzi piccoli e medi, è un perfetto esempio di satira storico-politica, nella quale Dario Fo mette all’indice, con la consueta ironia dissacrante, i legami irrisolti tra il ventennio fascista e le diverse incarnazioni del potere nell’Italia repubblicana. Il secondo testo, L’operaio conosce 300 parole il padrone 1000 per questo lui è il padrone, prende le mosse dalle parole di Don Milani e rappresenta, già dal titolo, una dichiarazione d’intenti sull’importanza della cultura e dell’istruzione quali strumenti di affrancamento sociale. La terza e ultima commedia, Legami pure che tanto io spacco tutto lo stesso, rivolge la sua critica sferzante al sistema dei partiti, nonché al mondo dei lavoratori, colpevoli di credere ancora in un riscatto che arrivi dall’alto – col paracadute, per tornare alle parole iniziali di Franca Rame.
Note biografiche
Dario Fo (1926-2016), premio Nobel per la letteratura nel 1997, ha pubblicato con Guanda: Il mondo secondo Fo. Conversazione con Giuseppina Manin, L’amore e lo sghignazzo, L’Apocalisse rimandata, Una vita all’improvvisa (con Franca Rame), La Bibbia dei villani, L’osceno è sacro, Il Boccaccio riveduto e scorretto, Il Paese dei misteri buffi (con Giuseppina Manin), Un clown vi seppellirà (con Giuseppina Manin), Ciulla, il grande malfattore (con Piero Sciotto), Storia proibita dell’America, Dario e Dio (con Giuseppina Manin), Quasi per caso una donna – Cristina di Svezia, Il Barbarossa e la beffa di Alessandria, Sant’Ambrogio e l’invenzione di Milano, Mistero buffo (edizione integrale), Morte accidentale di un anarchico, Ruzzante, Le Commedie (volume I), Arlecchino (con Franca Rame), Johan Padan a la descoverta de le Americhe (con Franca Rame), La figlia del papa e C'è un re pazzo in Danimarca.