Descrizione
Si sente dire spesso che calcio e politica sono due cose separate ed è meglio non mischiarle. Lo affermano soprattutto le grandi istituzioni del calcio internazionale, che da parte loro, però, non si fanno problemi a mescolare a piacere sport, business e politica. Il loro interesse sembra essere piuttosto quello di tenere saldamente nelle proprie mani il monopolio del discorso politico-sportivo. La continua tensione sociale tra una classe dominante e una subalterna, popolare e lavoratrice segna anche la storia dello sport più diffuso al mondo, anche se è un aspetto che solitamente viene ignorato o mistificato. Questo libro vuole affrontarlo e raccontarlo, partendo dagli albori del football e arrivando fino ai giorni nostri, svelando angoli rimasti in ombra e illuminando di una luce diversa vicende celebri e personaggi noti. Il riferimento principale, fin dal titolo, va a Storia del popolo americano, il magistrale saggio in cui Howard Zinn ha ricontestualizzato la storia americana come storia di una lotta di classe. Il viaggio inizia nel XIX secolo con la battaglia per il professionismo e procede attraverso l’Europa, analizzando gli ostacoli che tennero lontani dal calcio le minoranze di colore e le donne. Spaziando poi dalla Spagna all’Algeria, dagli Stati uniti al Sudafrica, dal Sudamerica all’Iran, tocca temi come l’antisemitismo, il colonialismo, il nazifascismo e l’immigrazione. Un racconto universale che ci spiega come lo sport possa essere molto più di uno spettacolo di massa, rappresentando il tessuto stesso di cui è composta la nostra società.
Note biografiche
È nato a Novara nel 1989. Da sempre appassionato di calcio, storia e politica, ha scritto per «Vice Italia» e «Rivista Undici». Gestisce il blog Pallonate in Faccia.