Descrizione
Che secolo è stato, in Italia, il Novecento? Che vie ha intrapreso? Che tipo di contestazioni ha ricevuto? Seppure universalmente dominante (soprattutto nelle Americhe e nel Terzo Mondo), in Italia il genere del romanzo non ha mostrato la forza che ha avuto altrove, mentre originale e convincente è stato il percorso d’una prosa spuria, di statuto plurale, nutrita di immaginazione saggistica. Entro questa prospettiva, il libro si propone di riaprire il dossier e di riverificare la qualità di alcune importanti esperienze. Le fughe, intanto: quelle, appunto, dal centro romanzesco in direzione della sua periferia, diciamo così sperimentale (Volponi, Bianciardi, Consolo, Pontiggia e altri ancora). Le rincorse poi: quelle fatte mirando a riagganciare la tradizione romanzesca, per provare a riproporla in diversa guisa (Alvaro, Moravia, Soldati, Bassani, Cassola, la stupefacente e esplosiva, magnificamente anacronistica Morante, e tanti altri ancora). Non poteva mancare, ovviamente, un confronto con quella che ha dato i migliori risultati nel secolo appena trascorso, ovvero la prosa critica: Garboli, Baldacci, Berardinelli e altri ancora.
Note biografiche
Massimo Onofri è professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea nell’Università di Sassari. Collabora a: “Avvenire”, “Il Sole 24 ORE”, “L'Indice dei libri del Mese”, “Nuovi Argomenti”. Tra le sue pubblicazioni: La ragione in contumacia. La critica militante ai tempi del fondamentalismo (Donzelli, Roma, 2007, Premio “Brancati” per la saggistica), Recensire. Istruzioni per l’uso (Donzelli, Roma, 2008), Il suicidio del socialismo. Inchiesta su Pellizza da Volpedo (Donzelli, Roma, 2009), Il secolo plurale. Profilo di storia letteraria novecentesca (Avagliano, Roma, 2010), Altri italiani. Saggi sul Novecento (Gaffi, Roma, 2012), Passaggio in Sardegna (Giunti, Firenze, 2015), Passaggio in Sicilia (Giunti, Firenze, 2016), Benedetti toscani. Pensieri in fumo (La nave di Teseo, 2017).