Descrizione
In questa opera autobiografica, Carlo Mazzantini racconta la sua esperienza di giovane “ragazzo di Salò”. A diciotto anni, dopo l’armistizio dell’8 settembre, Mazzantini scappa da casa per andare al fronte a combattere. Unitosi ai superstiti di un battaglione di Camicie nere conoscerà sui monti della Valsesia e della Val d’Ossola gli orrori, le lacerazioni e le contraddizioni della guerra civile.
Giulio Nascimbeni di questo libro ha scritto: «È la storia di uno dei tanti che dopo l’8 settembre scelsero di stare dalla parte dei tedeschi e dei repubblichini. Sognavano di combattere in prima linea contro gli angloamericani che risalivano lentamente l’Italia; quasi tutti andarono invece a rastrellare partigiani e renitenti alla leva nelle valli del Settentrione.»
“Con A cercar la bella morte, Carlo Mazzantini ha rotto un silenzio torbido e turbato intorno a un’esperienza di vita che diciottenni o ventenni fecero scegliendo la fedeltà assoluta all’ideale fascista” (la Repubblica)
Note biografiche
Carlo Mazzantini (Roma 1925 - Tivoli 2006), dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 si è unito ai superstiti di un battaglione di Camicie nere e ha combattuto in Valsesia. Catturato, ha rischiato la fucilazione ma è stato poi liberato. Ha vissuto a lungo all’estero insegnando nel liceo di Tangeri e all’università irlandese di Galway. Con Marsilio ha pubblicato anche I balilla andarono a Salò (1995), Ognuno ha tanta storia (2000), Restano le nuvole (2001), Amor ch’al cor gentil (2002), L’ultimo repubblichino (2005) e L’italiano di Tangeri (2011).