Descrizione
Il Covid-19 non ha risparmiato l’Africa. La diffusione è minore, ma rischiano di morire tra le 300 mila e i 3,3 milioni di persone. La salute dell’Africa è connessa con la nostra e con quella delle generazioni future e, per contrastare le pandemie, dobbiamo ridurre la distruzione della natura e le diseguaglianze, cambiare il nostro rapporto con l’Africa e considerare la salute un bene globale. Ma in un continente con i sistemi della sanità e del welfare fragilissimi, non tutto è possibile. Servono informazione e diagnosi, più che il lockdown: i blocchi hanno aggravato la crisi economica e sociale già in essere, scatenando proteste. L’analisi dell’autore e le numerose testimonianze di esponenti delle Ong e delle società africane delineano il ritratto, dal punto di vista sia sanitario che economico, di un continente in bilico, dove per fortuna non mancano la creatività popolare e la solidarietà dal basso.
Note biografiche
È stato sindaco della Spezia dal 1997 al 2007. È impegnato, con Water Right Foundation e Funzionari senza Frontiere, in progetti di cooperazione internazionale in Palestina e in Africa. Alla Spezia presiede l’Associazione Culturale Mediterraneo ed è copresidente del Comitato Unitario della Resistenza. È autore di La Spezia una città ritrovata (2002); Orgoglio di città (2007); La sinistra la capra e il violino (2010); Ripartiamo dalla polis (2012); Non come tutti (2014); Eppur bisogna ardir. La Spezia partigiana 1943-1945 (2015); Sao Tomé e Principe – Diario do centro do mundo (2016); Sebben che siamo donne. Resistenza al femminile in IV Zona operativa, tra La Spezia e Lunigiana, con Maria Cristina Mirabello (2017); Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia e in provincia. Volume primo, con Maria Cristina Mirabello (2019). È opinionista in diverse testate giornalistiche e fotografo.