Descrizione
L’opera di Ovidio ha condizionato in misura notevole l’evoluzione dei generi letterari a partire dalla prima età imperiale per arrivare, attraverso il tardoantico, fino al medioevo e oltre. Per quanto la memoria ovidiana eserciti spesso un’influenza diretta, la sua è anche un’azione indiretta, sotterranea, che, tuttavia, non per questo va sottovalutata. I saggi qui raccolti si propongono di indagare, secondo approcci e metodi diversi, il modo in cui l’opera di Ovidio riesce fin da subito a sollecitare le energie produttive del sistema letterario e a “riplasmare” il canone. La spinta all’innovazione che l’autore augusteo imprime alla letteratura successiva è paragonabile a un’irradiazione, che interessa sia la produzione in versi sia quella in prosa: essa finirà per lasciare tracce indelebili nella costruzione del sistema letterario a partire dal I secolo d.C., investendo, tra continuità e rottura, aspetti quali il confine tra generi letterari e la presenza e funzione del mito.
Note biografiche
Chiara Battistella, Professore associato di Lingua e letteratura latina presso l’Università degli Studi di Udine, ha tra i suoi interessi principali la poesia di età augustea (soprattutto Virgilio e Ovidio) e le tragedie di Seneca.
Marco Fucecchi, Professore associato di Lingua e letteratura latina presso l’Università degli Studi di Udine, si occupa di poesia dell’età augustea e flavia, in particolare di Virgilio, Ovidio, Silio Italico, Stazio, Valerio Flacco.