Descrizione
I depistaggi tra eversione neofascista e Cosa Nostra: storia di un’Italia oscura
I depistaggi sono un capitolo della storia politica del nostro paese. In particolare, riguardano quella storia che è cominciata alla fine della seconda guerra mondiale: sostanzialmente un nuovo tipo di guerra.
Esiste una ideologia stragista, che costituisce un tratto della nostra modernità, si distingue dalla semplice violenza e il cui nucleo essenziale consiste nel considerare la morte di innocenti come un obiettivo strategico da perseguire. È stata seguita nell’Ottocento da gruppi anarchici; lo è oggi dagli aderenti al terrorismo jihadista; e, dal secondo dopoguerra in poi, ha trovato sostenitori nel nostro Paese all’interno di determinati ambienti politico-criminali, ben identificabili in una larga parte della destra più radicale e della mafia siciliana. Questo libro vuole portare un contributo alla memoria collettiva attraverso documenti pubblici, atti processuali e storie su cui vale la pena fare luce.
La storia di un’Italia oscura che, dal secondo dopoguerra, emerge in modo inquietante dalle inchieste giudiziarie
Gli argomenti trattati:
Il lungo massacro: dallo sbarco alleato a Portella della Ginestra
I manifesti cinesi
I tecnici delle bombe e la scuola slovena di Trieste
La pista anarchica per Piazza Fontana
Le operazioni di esfiltrazione dei servizi
De Mauro e il golpe Borghese
Venti di golpe nel palazzo e tecniche di diversione
Piazza della Loggia, l’Italicus e un cadavere assolto
Il suicidio simulato di Peppino Impastato
I ragazzini della strage alla stazione di Bologna
Una pista nera per Piersanti Mattarella
Il finto sequestro Sindona
La prima trattativa
Il depistaggio perfetto o il paradigma di via D’Amelio
Post scriptum: la morte improvvisa dell’anarchico Franco Mastrogiovanni
Hanno scritto dei suoi libri:
«Un pugno nello stomaco. [...] Una ricostruzione di storie emblematiche che corrono accanto agli ultimi decenni di storia di mafia “ufficiale”.»
Attilio Bolzoni, autore di Il capo dei capi
«È un libro durissimo, quello di Ceruso [...]. Ricostruisce le troppe ambiguità a cavallo tra la mafia e una religiosità distorta e oscena.»
Gian Antonio Stella, autore di La casta
Vincenzo Ceruso
È nato a Palermo, dove vive e lavora. Allievo di padre Pino Puglisi, ha lavorato per circa vent’anni con la Comunità di Sant’Egidio con minori a rischio di devianza, in alcuni dei quartieri più difficili di Palermo. Collabora con il Centro studi Pedro Arrupe, la Link Campus University e scrive di mafia su diverse testate. Per la Newton Compton ha pubblicato Uomini contro la mafia; I 100 delitti della Sicilia; Provenzano. L’ultimo padrino, La mafia nera e, con Pietro Comito e Bruno De Stefano, I nuovi padrini.