Descrizione
Il nuovo libro di Peter Handke
PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2019
Ad aprire il nuovo libro di Peter Handke, definito dall’autore stesso «Ultimo Epos», è una puntura d’ape, la prima dell’anno, che in una giornata di mezza estate rappresenta per lui un segnale. È il momento di lasciare la «baia di nessuno», la casa nei pressi di Parigi, per mettersi in cammino verso la regione quasi disabitata della Piccardia, ripercorrendo l’itinerario compiuto, in un passato non meglio definito, dalla ladra di frutta. La ragazza – un personaggio sfuggente, dai tratti leggendari – «afflitta dalla smania di vagare» e incline a scartare dalla strada maestra per «sgraffignare» e assaporare i frutti di orti e frutteti, è partita invece con un intento preciso: ritrovare la madre, scomparsa da circa un anno dopo aver lasciato senza preavviso il suo posto di dirigente in una banca. Il viaggio della ladra di frutta e quello del narratore finiscono per sovrapporsi, per confondersi, per specchiarsi l’uno nell’altro: una serie di peripezie, incontri, folgorazioni ispirate dal contatto con la natura, che culminano in una grande festa. E questa sarà un approdo e un ricongiungimento, ma anche l’occasione per celebrare il vagare, l’erranza fine a se stessa, tutte quelle deviazioni dal tracciato che regalano visuali e doni inaspettati, come i frutti presi di soppiatto dai frutteti altrui. Il «semplice viaggio nell’entroterra» è ricco di rivelazioni e scoperte, e diventa, o forse è sempre stato, anche un percorso interiore.
Note biografiche
Peter Handke, nato a Griffen (Austria), nel 1942, è romanziere, drammaturgo e poeta. La casa editrice Guanda ha pubblicato Storie del dormiveglia, Falso movimento, Il peso del mondo, La storia della matita, Pomeriggio di uno scrittore, Epopea del baleno, Saggio sul luogo tranquillo, Saggio sul cercatore di funghi, Prima del calcio di rigore, L'ambulante, I giorni e le opere e I calabroni. Nel 2009 gli è stato conferito il premio Franz Kafka e nel 2014 l’International Ibsen Award. Ha collaborato in varie occasioni con il regista Wim Wenders, fino a Il cielo sopra Berlino. Nel 2019 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Letteratura per "la sua opera influente che ha esplorato con ingegnosità linguistica la periferia e la specificità dell’esperienza umana".