Descrizione
Il tema è universale. Forse non c’è tema più universale di questo: che cosa significa per noi umani nascere. Non ci sviluppiamo dalle radici come una pianta, e non siamo neppure autosufficienti come Dio. Così, siamo gli unici viventi che mancano di un’origine, e ne vanno sempre alla ricerca. Privi di un «essere» originariamente identificabile, dobbiamo assumerci la responsabilità della nostra esistenza e del nostro destino. Come? «In primo luogo, coltivando il nostro respiro, una risorsa che troppo passivamente abbiamo attribuito a un Dio estraneo alla nostra esistenza terrena, sebbene il respiro sia ciò che ci permette non solo di vivere autonomamente, ma anche di trascendere la mera sopravvivenza, di superare il livello della mera vitalità, così da essere in grado di portare a compimento un’esistenza umana. Incaricarci di incarnare la nostra appartenenza sessuata è il secondo elemento che ci rende capaci di adempiere la nostra esistenza naturale, pur trascendendola». La sessuazione compensa l’assenza di radici attraverso la spinta all’unione tra due esseri: «Dove prima non c’era nulla tra loro, se non l’aria, a partire dalla loro attrazione e dalla loro capacità di assumere il negativo della loro differenza nasce il germe di un nuovo essere umano e di un mondo in cui possiamo davvero dimorare». La potenza di pensiero di Luce Irigaray si muove con «con passi di colomba» – direbbe Nietzsche – e vince ogni scetticismo circa l’arditezza di un compito di trasformazione che riparta dall’istanza incondizionata della vita in sé, e non dagli «assoluti sovrasensibili che troppo spesso sono il risultato della nostra incapacità di vivere».
Note biografiche
Luce Irigaray, direttrice di ricerca in filosofia presso il Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, ha una formazione multidisciplinare – filosofia, linguistica, psicologia, psicoanalisi – e pratica lo yoga da più di trent’anni. Si dedica alla costruzione di una cultura a due soggetti, maschile e femminile, portatori di valori differenti ma di equivalente importanza per l’elaborazione di legami e di civiltà, sia nell’ambito privato sia all’interno di una comunità umana mondiale. Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato: Io, tu noi. Per una cultura della differenza (1992), Amo a te. Verso una felicità nella Storia (1993), Essere due (1994), La democrazia comincia a due (1994), L’oblio dell’aria in Martin Heidegger (1996), La via dell’amore (2008), Condividere il mondo (2009), Una nuova cultura dell’energia (2011), All’inizio lei era (2013) e Nascere. Genesi di un nuovo essere umano (2019).