Descrizione
«Se dovessi definire la mia vita in due parole, sceglierei 'montagna' e 'valle'.»
Ultimo di sei figli, Hans Kammerlander è nato ad Acereto, in Alto Adige e ha trascorso la sua infanzia nella fattoria di famiglia, senza minimamente sognare che un giorno avrebbe scalato le montagne più alte della Terra, che sarebbe sceso con gli sci dall’Everest e che avrebbe contribuito a scrivere la storia del Nanga Parbat. Né, tanto meno, immaginare che in un’esistenza al limite, fatta di record, competizioni e decisioni da prendere in situazioni estreme, avrebbe commesso l’errore peggiore della sua vita proprio nella sua valle. In questo libro, Hans Kammerlander rivela quella parte di se stesso che si cela dietro l’alpinista eccezionale, raccontando degli amici scomparsi in montagna e del pauroso incidente mortale di cui è stato responsabile. E riflette sulla differenza tra la felicità di raggiungere una cima e il successo per averla raggiunta, sulla disciplina e sul piacere. E sottolinea quanto sia importante, fra gli alti e i bassi della propria vita, portare a compimento la strada intrapresa.
Note biografiche
Hans Kammerlander, nato nel 1956 ad Acereto (Ahornach) in Alto Adige, alpinista estremo, guida alpina e istruttore di sci, ha realizzato una cinquantina di prime e una sessantina di solitarie nelle Dolomiti e nelle Alpi, e ha salito tredici Ottomila, senza ossigeno ed effettuando alcune prime assolute, come la discesa con gli sci dall’Everest. Ha scritto numerosi libri fra cui, oltre a Malato di montagna, Alti e bassi della mia vita, Sopra e sotto, Appeso a un filo di seta e In lungo e in largo, pubblicati con successo da Corbaccio, e tiene conferenze nelle quali racconta le sue spedizioni.
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