Descrizione
Il pensiero occidentale razionalista ha spezzato il rapporto creativo e contemplativo tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile. Eppure è la stessa possibilità della conoscenza a richiedere questo legame, perché “qualunque nostro pensiero tocca l’infinità della conoscenza”. E così, già nel quotidiano, è presente l’eterno. Con argomentazioni logiche e gnoseologiche, e con illuminanti riflessioni sul pensiero matematico di Cantor, Florenskij difende l’imprescindibile costituzione simbolica di ogni atto umano.
Note biografiche
Pavel Florenskij nato ad Evlach in Azerbaigian il 9 gennaio 1882. È stato fucilato dal regime stalinista l’8 dicembre del 1937 a Leningrado. Sacerdote ortodosso, matematico, ingegnere, chimico, filosofo, teologo, teorico dell’arte, nella sua vita si incontrano senza contraddizioni l’uomo di scienza e l’uomo di fede. Il lascito degli scritti di Florenskij è molto vasto e non ancora interamente pubblicato. Mimesis ha pubblicato La colonna e il fondamento della verità (2012).