Descrizione
Questo è un libro da leggere con un pallone a fianco. Un pallone da accarezzare e da sfregare, come la lampada di Aladino. Ma non rivelateci il vostro desiderio. Conservatelo nel vostro cuore.
Noi che amiamo il calcio sappiamo che un pallone che rimbalza va sempre in un’unica direzione: verso la felicità. E i Mondiali sono la casa della felicità. Per noi italiani sarà un’estate strana, l’estate senza i Mondiali. Lo sappiamo tutti: l’Italia non si è qualificata. L’ultima volta capitò sessant’anni fa. Fate conto che è come andare alla recita di fine anno della tua classe e scoprire che non sei fra gli attori. Ci resti male, ma se ami davvero il calcio – e noi lo amiamo – ti metti comodo e tendi l’orecchio per ascoltare le storie che stanno per essere raccontate. Storie di campioni straordinari, partite epiche, gol da leggenda. Favole. Perché la magia è la stessa. Favole Mondiali. Che ci emozionano, ci lasciano a bocca aperta, ci fanno battere il cuore, ci portano lungo sentieri di una memoria che magari non è la nostra, ma è quella di nostro padre o – ancora più in là nel tempo – di nostro nonno. Nel calcio funziona così: c’era una volta, ed è sempre una volta nuova. Celebrare la poesia del calcio, cantarne il gesto singolo, fissarne l’istante inimitabile è quello che abbiamo provato a fare – con parole e illustrazioni – in Favole Mondiali. Ogni storia è una stella che brilla nel cielo infinito della nostra fantasia dove Maradona e Pelé si passano il pallone di tacco e di punta, Gigi Buffon rimane fermo in volo da un palo all’altro, Messi torna bambino, Rivera alza le braccia al cielo, Baggio chiude gli occhi prima di un calcio di rigore e Cristiano Ronaldo scopre il modo di far felici i suoi amici.
Ognuno di loro ha reso speciale la storia dei Mondiali, seminando bellezza e liberando – ogni quattro anni – tutti i desideri di tutte le lampade di Aladino del mondo. Quando avrete finito di leggere l’ultima pagina, quando avrete chiuso il libro e la scintilla dell’ultima storia brillerà ancora; solo allora vi accorgete che il pallone che avete tenuto al vostro fianco vi ha fatto compagnia. Come un amico vero, di quelli capaci di rimanere in silenzio e ascoltare la musica dei sogni. Il pallone è rotondo come il mondo. Ne custodisce l’armonia, ne rivela la bellezza. È dentro quel mondo meraviglioso che voi dovrete giocare la vostra partita. Rincorrendo un pallone che rotola verso quella felicità a cui tutti abbiamo diritto.
Noi che amiamo il calcio sappiamo che un pallone che rimbalza va sempre in un’unica direzione: verso la felicità. E i Mondiali sono la casa della felicità. Per noi italiani sarà un’estate strana, l’estate senza i Mondiali. Lo sappiamo tutti: l’Italia non si è qualificata. L’ultima volta capitò sessant’anni fa. Fate conto che è come andare alla recita di fine anno della tua classe e scoprire che non sei fra gli attori. Ci resti male, ma se ami davvero il calcio – e noi lo amiamo – ti metti comodo e tendi l’orecchio per ascoltare le storie che stanno per essere raccontate. Storie di campioni straordinari, partite epiche, gol da leggenda. Favole. Perché la magia è la stessa. Favole Mondiali. Che ci emozionano, ci lasciano a bocca aperta, ci fanno battere il cuore, ci portano lungo sentieri di una memoria che magari non è la nostra, ma è quella di nostro padre o – ancora più in là nel tempo – di nostro nonno. Nel calcio funziona così: c’era una volta, ed è sempre una volta nuova. Celebrare la poesia del calcio, cantarne il gesto singolo, fissarne l’istante inimitabile è quello che abbiamo provato a fare – con parole e illustrazioni – in Favole Mondiali. Ogni storia è una stella che brilla nel cielo infinito della nostra fantasia dove Maradona e Pelé si passano il pallone di tacco e di punta, Gigi Buffon rimane fermo in volo da un palo all’altro, Messi torna bambino, Rivera alza le braccia al cielo, Baggio chiude gli occhi prima di un calcio di rigore e Cristiano Ronaldo scopre il modo di far felici i suoi amici.
Ognuno di loro ha reso speciale la storia dei Mondiali, seminando bellezza e liberando – ogni quattro anni – tutti i desideri di tutte le lampade di Aladino del mondo. Quando avrete finito di leggere l’ultima pagina, quando avrete chiuso il libro e la scintilla dell’ultima storia brillerà ancora; solo allora vi accorgete che il pallone che avete tenuto al vostro fianco vi ha fatto compagnia. Come un amico vero, di quelli capaci di rimanere in silenzio e ascoltare la musica dei sogni. Il pallone è rotondo come il mondo. Ne custodisce l’armonia, ne rivela la bellezza. È dentro quel mondo meraviglioso che voi dovrete giocare la vostra partita. Rincorrendo un pallone che rotola verso quella felicità a cui tutti abbiamo diritto.
Note biografiche
Furio Zara (Venezia, 1970), giornalista, scrive per «Corriere dello Sport» (serie A, Mondiali, Europei, Olimpiadi), «Guerin Sportivo», «Vanity Fair», «Avvenire» (calcio e costume), calciomercato.com (con la rubrica «Chi ha fatto palo?»), RadioRai. Ha scritto diversi libri di calcio tra cui Bidoni, che ha dato inizio a un genere letterario-sportivo. Ha vinto, tra gli altri, i premi Coni-Ussi (2004), Beppe Viola (2006) e Dardanello (2007). È laureato in Storia del Cinema,
l’altra sua passione.
H-57 è una cosa che somiglia molto a un’agenzia di pubblicità, a uno studio di design e a un laboratorio sperimentale. Tutto insieme. Perché H-57 è un team
di esseri umani che hanno lavorato in grandi agenzie, per clienti nazionali e internazionali. Si sono occupati di campagne su Tv, stampa, radio, web e
tutti gli altri mezzi più o meno convenzionali, con molte soddisfazioni e anche qualche premio. Fra l’altro, con il progetto di Shortology, hanno prodotto anche
una serie di libri bestseller in Italia e nel mondo.